Skip to content


Scrittrici eccentriche. Identità transnazionali nella letteratura italiana (tesi di dottorato)

Università di Roma “La Sapienza”
Dottorato di ricerca in Storia delle scritture femminili
XVI ciclo
2004

SCRITTRICI ECCENTRICHE
Identità transnazionali nella letteratura italiana

Sonia Sabelli

Tutor:
Prof.a Maria Serena Sapegno

Introduzione

L’obiettivo di questa ricerca è la lettura critica di testi letterari prodotti da autrici allofone che vivono in Italia e scrivono in lingua italiana. Si tratta di un fenomeno nuovo per l’Italia, che solo recentemente si è trasformata da paese di emigrazione a terra di immigrazione, con una modalità spesso caotica ed emergenziale, senza tener conto del problema dell’integrazione con stranier@ che intendono stabilirsi definitivamente nel nostro paese, e che cominciano a pubblicare poesie, romanzi e racconti in italiano.

Questi testi creano una nuova «zona» della letteratura italiana – che è stata definita come letteratura italiana della migrazione (Armando Gnisci) – in cui la migrazione non è solo un carattere sociale o etnico, limitato ad un’esperienza autobiografica e ad una tematica fissa, ma una condizione esistenziale. Si tratta cioè di una condizione che ha a che fare con quello che Rosi Braidotti definisce soggetto nomade: «quel tipo di coscienza critica che si sottrae, non aderisce a formule del pensiero e del comportamento socialmente codificate. […] Lo stato nomade, più che dall’atto del viaggiare, è definito dal ribaltamento delle convenzioni date».

La critica letteraria italiana – caratterizzata da una tendenza alla protezione del canone che può indurre a posizioni conservatrici – finora non ha dedicato attenzione al fenomeno della letteratura della migrazione, che invece attrae l’interesse delle scienze sociali. Propongo dunque di trattare questi scritti come oggetti letterari, poiché consapevolmente si pongono come tali. Essi richiedono una lettura critica veramente aperta, disposta cioè a mettere in discussione anche i criteri in base ai quali si definisce e si valuta la «letterarietà» – per evitare la loro riduzione a testi-documento di un fenomeno sociale.

La scelta di concentrarsi su opere prodotte da donne, permette di cogliere il tema della differenza – di genere e culturale – da due diverse prospettive che si illuminano vicendevolmente. In entrambi i casi – sia per la scrittura femminile, che per la letteratura della migrazione – il punto di partenza è un’opera di rimozione e di esclusione da parte della storiografia letteraria. Dunque una condizione di estraneità rispetto al proprio contesto, sociale e culturale.

Il punto di arrivo della ricerca potrebbe essere una lettura – parziale e provvisoria – che approdi ad un punto di vista dissonante, rispetto al sistema compatto della nostra tradizione letteraria. Infatti l’esperienza dolorosa della migrazione potrebbe rivelarsi come la strada che porta la protagonista-autrice, dall’iniziale paura di perdere la propria identità culturale, all’acquisizione di un pensiero della complessità e della molteplicità, e alla costruzione di una nuova identità plurima all’interno della cultura italiana. Ovviamente si tratta solo di un’ipotesi che andrà verificata sulla base della lettura dei testi […]

Posted in scritti da me, studi delle donne e di genere, tesi.

Tagged with , , , , , , , , , , , , , , , , , , , .