È uscito il numero di «DWF» curato dal Laboratorio di studi femministi Anna Rita Simeone «Sguardi sulle Differenze»: si intitola Confini (in)valicabili, «DWF», n. 99, 3, 2013. Il fascicolo raccoglie alcuni degli interventi presentati all’omonima giornata di studi che si è svolta il 24 maggio 2013 alla Sapienza di Roma (qui il programma dell’evento). Incollo sotto l’indice e la nota redazionale, mentre rimando al sito della rivista per leggere l’introduzione, gli abstract (in inglese) e i riferimenti bibliografici, e per tutte le informazioni su come acquistarla.
DWF (99) Confini (in)valicabili, 2013, 3
INTRODUZIONE
Attraversare i confini
Sara De Simone, Sonia Sabelli
MATERIA
Pubblico e privato nelle scritture autonarrative delle donne
Francesca BernardiniFiglie di Persefone
Edvige GiuntaVideo di confini: attraversamenti fra realtà, visioni e visualizzazioni
Domitilla OlivieriProcessi di normativizzazione dei corpi e delle politiche sessuali: privilegio bianco, assimilazione e politiche dei confini
Tiziana MancinelliSul «sentirsi male»: riflessioni su trauma e identità nazionale a partire dalla Jugoslavia
Sara Gvero
POLIEDRALe diversità femminili ai confini del verso. Compagnia delle poete in un quadro
Livia Bazu, Sarah Zuhra Lukanic, Helene ParaskevàDi Lei, donne globali raccontano
Simona FilippiniL’esperienza del confine: identità, limite, ambiguità nella ricerca artistica dei Teatro Deluxe
Sara De SimoneSELECTA
Recensioni Burchi, Di Martino/Leiss; Pepicelli/Sabelli
NOTA REDAZIONALE
La collaborazione tra DWF e il Laboratorio “Sguardi sulle differenze” dell’università La Sapienza di Roma risale a più di dieci anni fa. Nel tempo il rapporto è cresciuto: nato da relazioni e iniziative politiche comuni tra alcune donne, include ora anche momenti più istituzionali, che riconoscono il Laboratorio e la Rivista come realtà autonome dalle singole che lo compongono. Questo passaggio è stato salutare. Esso ha consentito di svincolare le modalità di lavoro insieme dalle prassi abituali (di solito, una rivista ospita un articolo) per cercare nuove forme e più proficue (offrire autonomia di gestione di un intero fascicolo, per esempio). Il risultato è sorprendente: l’interesse reciproco per i nostri autonomi percorsi è aumentato, i temi e il taglio degli argomenti si sono avvicinati.
Non è un caso che le riflessioni proposte dal Laboratorio nell’ultimo triennio – iniziato con “Modelli femminili” nel 2010, poi proseguito con “Libertà. Percorsi del femminismo” (2011) per arrivare ad oggi con “Confini (in)valicabili” – riassumano un tragitto e le preoccupazioni di molte universitarie italiane sul proprio presente. Sono temi che s’intrecciano facilmente, ma non univocamente, con molti scritti, indagini e racconti che DWF ha trattato nello stesso periodo. E’ la dimostrazione del vantaggio politico di condividere un metodo, “il partire da sé”, della sua ricchezza nel produrre un pensiero sessuato e nell’indicare strade comuni in insospettabili diversità.
Chiude il fascicolo la sezione Selecta, in cui Gaia Leiss recensisce la raccolta di saggi Come un paesaggio. Pensieri e pratiche tra lavoro e non lavoro, a cura di Sandra Burchi e Teresa Di Martino, mentre Sonia Sabelli recensisce il volume di Renata Pepicelli, Il velo nell’Islam. Storia, politica, estetica. (pm)