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Lo ‘stupratore immigrato’, la ‘badante’, la ‘puttana’: stereotipi razzializzati e genderizzati nell’Italia postcoloniale

Ho presentato questo intervento al convegno transnazionale Fuori e dentro le democrazie sessuali, che si è svolto a Roma il 28 e 29 maggio 2011, organizzato da Facciamo Breccia in collaborazione con Orgogliosamente LGBTIQ. Si tratta di una ricerca ancora in corso – e il convegno è stato un’occasione preziosa per discutere il lavoro fatto finora – ma intanto comincio a condividere alcuni materiali. Di seguito l’abstract, il link per ascoltare la registrazione, le immagini che ho analizzato e la bibliografia di riferimento.

Lo ‘straniero stupratore’, la ‘badante’, la ‘puttana’:
stereotipi razzializzati e genderizzati nell’Italia postcoloniale

In questo intervento analizzo alcuni stereotipi ricorrenti nelle rappresentazioni visuali dei corpi di uomini e donne immigrate, a partire dall’intersezione delle categorie di genere, razza, e classe, cercando di individuare l’eredità della schiavitù e del colonialismo. Infatti, i «dispositivi razzisti e de-umanizzanti» che si sono formati durante l’esperienza coloniale in Africa» – e in particolare le rappresentazioni della razza e della sessualità – si riattivano oggi in Italia «sulla pelle di donne e uomini migranti, in nome della sicurezza» (Poidimani 2009, p. 7-8).
Questa analisi parte dal mio specifico posizionamento in quanto donna bianca e occidentale, che intende porsi in una prospettiva femminista e antirazzista. Vorrei che la consapevolezza critica della mia posizione di privilegio fosse uno strumento per non essere complice delle gerarchie di potere esistenti (che queste rappresentazioni stereotipate contribuiscono a perpetuare, annullando qualsiasi possibilità di autodeterminazione dei soggetti rappresentati), ma soprattutto che fosse un punto di partenza per costruire alleanze politiche con le soggettività che resistono e che si ribellano a queste rappresentazioni.
Partire da me significa in primo luogo essere consapevole che “la mia” nazione ha costruito la propria identità (al pari di altri paesi europei e occidentali) a partire dalla colonizzazione (1869-1960). Le nazioni occidentali hanno definito da sempre la propria identità in opposizione a quella delle altre (e degli altri), considerata come l’immagine svalorizzata della norma europea, bianca, maschile ed eterosessuale. Se svalutare l’altra (o l’altro) da me deve servire a definire in positivo me, la mia identità e quella della nazione in cui il caso ha voluto che nascessi, allora – per citare le spillette che servono a finanziare questo convegno – «la mia identità non è nazionale».

Questa incisione è stata analizzata da Anne McClintock in Imperial leather: Race, Gender, and Sexuality in the Colonial Contest, Routledge, 1995.

L’immagine del sorriso Banania è tratta da Bachollet et al. (a cura di), NegriPub. L’immagine dei neri nella pubblicità, Gruppo Abele, 1997; il manifesto dei Democratici di Sinistra è stato analizzato da Chiara Bonfiglioli in Corpi estranei: la strumentalizzazione della violenza sessuale a fini razzisti e la rappresentazione dei migranti nel contesto italiano, in La straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su sessismo e razzismo, Alegre, 2009.

Questo manifesto è stato analizzato da Chiara Bonfiglioli in Intersezioni di sessismo e razzismo nell’Italia contemporanea. Una cartografia critica dei recenti dibattiti femministi, in «DWF», n. 3-4, 2010.

Bibliografia

Bachollet, R. et al. (a cura di), NegriPub. L’immagine dei neri nella pubblicità, Gruppo Abele, 1997.

Bonfiglioli, C., Corpi estranei: la strumentalizzazione della violenza sessuale a fini razzisti e la rappresentazione dei migranti nel contesto italiano, in La straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su sessismo e razzismo, Alegre, 2009.

Bonfiglioli, C., Intersezioni di sessismo e razzismo nell’Italia contemporanea. Una cartografia critica dei recenti dibattiti femministi, in «DWF», n. 3-4, 2010 (ed. or. Intersections of racism and sexism in contemporary Italy: A critical cartography of recent feminist debates, in «darkmatter», 6, 10 Oct. 2010).

Cirillo, L., Imperialismo e virilità, in La straniera. Informazioni, sito-bibliografie e ragionamenti su sessismo e razzismo, Alegre, 2009.

Davis, A., Rape, racism and the myth of the black rapist, in Women, Race and Class, Vintage, 1983.

Davis, A., Aboliamo le prigioni?, Minimumfax, 2009.

Gouda, F., What’s To Be Done With Gender and Post-Colonial Studies? Amsterdam: Vossiupers UvA, 2001.

hooks, b., Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale, Feltrinelli, 1999 (I ed. Boston, 1992).

McClintock, A., Imperial leather: Race, Gender, and Sexuality in the Colonial Contest, Routledge, 1995.

Mohanty, C. T., Under Western Eyes: Feminist Scholarship and Colonial Discourses, «Feminist Review», 30, Autumn 1988, p.65-88.

Mrinalini Sinha, Colonial Masculinity: The “Manly Englishman” and the “Effeminate” Bengali in the Late Nineteenth Century, 1995.

Perilli, V., Economia politica dello stupro, in «Umanità Nova», n. 9, 8 marzo 2009.

Poidimani, N., Difendere la ‘razza’. Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini, Sensibili alle foglie, 2009.

Sabelli, S., La violenza sulle detenute: nelle caserme, nelle carceri e nei Cie, in «ZeroViolenzaDonne» marzo 2011.

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