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Good morning Abissinia

Navigando alla ricerca di informazioni sui due documentari che saranno proiettati a Roma il 16 dicembre, in occasione del Seminario sul postcoloniale italiano che avevo segnalato ieri, ho scoperto che è disponibile in rete Good morning Abissinia, il documentario realizzato a Roma nel 2005 da Chiara Ronchini e Lucia Sgueglia (che avevo seguito alla ricerca dei luoghi di incontro della comunità etiope ed eritrea e Roma).

Da GreatEastVibes, il blog di Lucia Sgueglia, giornalista indipendente che si muove tra l’ex spazio sovietico e il Medio Oriente, riporto un post in cui si ripercorre la genesi del documentario:

Italiani brava gente? Il colonialismo italiano in Africa Orientale visto dai colonizzati. Senza sottotitoli. Eravamo giovani (più di ora) alle prime armi nel mondo dei documentari, con Chiara Ronchini – io poi ho cambiato mestiere (per fortuna), lei ha fatto strada. Per chi non l’ha mai visto (amici a parte), lo ripropongo. Correva l’anno 2004, i lavori video sull’immigrazione a Roma erano ancora pochi. E noi, coi primi allarmi per gli sbarchi (e le morti) di massa a Lampedusa, scegliemmo i nostri vicini di casa, nella zona intorno alla stazione Termini, per raccontare da dove venivano quei naufraghi: l’AOI che fu fascista, ma anche dopo la caduta di Mussolini rimase politicamente ed economicamente, in alcuni casi, legata a Roma. Eritrei, etiopi, somali e libici: furono loro i primi immigrati nella storia d’Italia. E tra tutti, sono quelli rimasti più a lungo “fedeli” al nostro paese. Una storia dimenticata. E qui la lezione di Storia, ce la danno loro. Dal basso.

Dal sito di Chiara Ronchini, autrice, regista e montatrice che nel frattempo ha accumulato una lunga esperienza nell’arte del documentario – partecipando anche a progetti collettivi su tematiche legate alla metropoli Roma: dall’immigrazione postcoloniale, all’urbanistica, al precariato – la scheda e il link per vederlo:

GOOD MORNING ABISSINIA
regia di CHIARA RONCHINI e LUCIA SGUEGLIA
prodotto da SUTTVUESS, 40′, 2005
Un per­cor­so nel­lo spa­zio e nel tem­po dell’im­mi­gra­zio­ne da E­ri­trea ed E­tio­pia, due del­le ex co­lo­nie i­ta­lia­ne d’ol­tre­ma­re. Le im­ma­gi­ni si sno­da­no in po­che stra­de di Ro­ma, qua­si u­na cit­tà nel­la cit­tà. Un viag­gio dal­la spe­ran­za al­la di­sil­lu­sio­ne, in cui l’I­ta­lia, vi­sta da Asma­ra e da Ad­dis A­be­ba co­me u­na ter­ra qua­si so­rel­la, si trasforma nel pae­se del quo­ti­dia­no in cui af­fron­ta­re il dif­fi­ci­le percorso dell’in­te­gra­zio­ne.

Il documentario segue un percorso che va da Piazza dei Cinquecento (ricordo dei morti italiani a Dogali), proseguendo per via Volturno (dove un negozio di souvenir etiopi espone immagini di Hailé Salassié), via Montebello e dintorni (con i ristoranti Massaua e Asmara, l’Alimentari Etnico), passando per la discoteca Freetime, fino a via Milazzo, con il ristorante etiopico Aduliss. Buona visione!

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