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Le chiamavano le lampedusane

A giugno Marta Bellingreri aveva raccontato la storia delle donne nigeriane sbarcate a Lampedusa mentre erano in gravidanza e trasferite d’urgenza all’ospedale civico di Palermo. Fortress Europe (il blog che raccoglie le storie di chi attraversa il Mediterraneo per raggiungere la Fortezza Europa) l’aveva pubblicata col titolo Le chiamano le lampedusane. La loro attesa però non è ancora finita:

Adesso in ospedale non ci sono più da tempo, perché i bambini sono nati in quei mesi, maggio e giugno, quando le abbiamo incontrate per la prima volta. Ma loro restano sempre in dolce attesa. Non è una nuova gravidanza in corso a farle attendere da allora. Ma il percorso è proprio un lungo travaglio. Si tratta dell’attesa della commissione per il riconoscimento o il diniego dello status di rifugiato o del permesso per motivi umanitari. Ma il travaglio del parto è ancor più doloroso perché ancora non tutte queste donne si sono ricongiunte ai mariti. Da allora, dallo sbarco a Lampedusa.

Le chiamavano le lampedusane. Sempre in dolce attesa è il titolo del seguito del racconto di Marta Bellingreri, pubblicato il 10 ottobre scorso.

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